CIPRO

DISTANZA

360 km

DIFFICOLTA’ (1-10)

5

GIORNI

8

HIGH POINT

1953 mt

TREKKER

Pietro Ienca
Luigi Chiurchi

 Cipro unisce storia e natura, mare e montagna, gastronomia e convivialità.

C’è un isola situata nel Mediterraneo Orientale che presenta caratteristiche climatiche e paesaggistiche uniche.

 Un’isola che ci ha ospitato per otto giorni e che ci ha permesso di scoprirne alcuni lati nascosti, oltre a una storia profonda che ha attraversato lo sviluppo della civiltà umana.
Questa terra è Cipro, che ha una popolazione di poco superiore al 875.000 e che si stende per 240 chilometri di lunghezza da Est verso Ovest.
Siamo atterrati all’aeroporto internazionale di Larnaka, città di origini micenee, per poi iniziare un tour tra le aree centrali del paese e la costa occidentale. Durante la nostra esperienza di viaggio, abbiamo soggiornato in diversi agriturismi locali, assaggiando specialità gastronomiche del posto e sorseggiando i vini che rendono famosi i vitigni ciprioti. La produzione autoctona di bevande gradevolmente tanniche, viene favorita dal clima ideale che scalda le campagne: a Cipro infatti, le temperature si mantengono alte durante tutto l’anno e la forte esposizione al sole garantisce una crescita rigogliosa dell’uva necessaria.
Durante i nostri spostamenti siamo inoltre rimasti sorpresi dalla massiva presenza di piante di melograno, i cui frutti vengono consumati in vari modi e che con la loro polpa acidula garantiscono un gusto intenso ai fortunati assaggiatori. Abbiamo assaggiato succhi e liquori ottenuti con questi.

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La disponibilità e la convivialità dei produttori locali e della gente che abbiamo incontrato ci ha riempito di umanità, è uno dei motivi che alimentano il nostro entusiasmo verso questi progetti.
Secondo la nostra visione, crediamo che continuare a investire sulla rete di agriturismi presenti sull’isola, possa essere la strategia giusta per dare valore alle forti potenzialità turistiche che abbiamo trovato.
I Bed&breakfast, i piccoli centri di produzione a km 0, le boutique, sono luoghi che aiutano a preservare una forma di turismo sostenibile che può dare e potrà continuare a dare una grossa spinta all’intero ecosistema cipriota, umano e naturale.

Un ambiente che trova nella varietà un punto di forza non indifferente.

Dal mare ci siamo infatti spostati verso i Monti Troodos, che si trovano nella zona sud-occidentale e che consentono agli amanti del trekking di cimentarsi in escursioni piacevoli immersi nella natura. Una delle particolarità sono le rocce, sulle quali si sviluppano reti sentieristiche di buon livello. I tracciati vengono mantenuti in buono stato e la segnaletica permette di godersi le camminate, godendosi così i panorami in quota, che nelle giornate di bel tempo si allungano fino alla capitale Nicosia e oltre. Proprio per quanto riguarda gli itinerari a piedi, abbiamo avuto modo di percorrerne alcuni. Il “Teisia tis Madaris” è probabilmente quello che ci è rimasto maggiormente impresso: lo si può affrontare in giornata e propone un andamento circolare (ne esistono due varianti principali, una breve e un’altra più impegnativa).

L’aspetto interessante è che a gennaio, per i più fortunati, sia teoricamente possibile nell’arco della stessa giornata passare dai quasi 2000 metri delle montagne interne – che tendono sulle sommità a coprirsi di neve e sulle quali si può sciare – alla costa di Paphos, che con un’acqua discretamente temperata rende fattibile godersi un bagno in mare nonostante la stagione invernale. Un’esperienza senz’altro particolare.
Nelle nostre camminate all’interno dell’isola non abbiamo potuto fare a meno di notare la vegetazione, che per alcuni tratti non siamo riusciti a riconoscere. Una delle ragioni è da ricercare nel periodo coloniale britannico, durante il quale gli inglesi scelsero di impiantare sul territorio cipriota diverse piante non autoctone, così da avere zone d’ombra che potessero proteggere dalle temperature estive.

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Crediamo poi che uno dei vanti principali di Cipro, un punto di forza estremamente saldo, sia la sua storia millenaria.

 Il patrimonio culturale, artistico e architettonico è di assoluto valore. Durante i nostri otto giorni abbiamo avuto modo di toccare con mano l’importanza della preservazione di questi luoghi. Sul territorio insulare si possono visitare diversi siti storicamente conosciuti per la loro rilevanza.
Tra i più interessanti, dobbiamo menzionare senz’altro il Monastero di Kykkos, in cui si celebra il culto cristiano-ortodosso e che è dedicato alla Vergine Maria. Le sue fondamenta risalgono a poco dopo l’anno 1000 ed è oggi uno degli edifici più conosciuti del paese. La struttura conferisce solidità agli ambienti e il cortile interno ha tutta l’aria di appartenere all’epoca medievale. Una delle peculiarità sono i dipinti che decorano i soffitti e le pareti del monastero: le scene colorate e la cura dei dettagli meritano la vostra attenzione, se volete immergervi nell’iconografia religiosa di Kykkos.

Per rimanere su questo filone

vi proponiamo anche una tappa presso la chiesa bizantina di Agios Ioannis Lampadistis (sito UNESCO); si trova vicino al paese di Kalopanagiotis, tra le montagne Troodos, e contiene anch’essa numerosi affreschi in grado di catturare lo sguardo per alcuni minuti.

Anche i mosaici di Paphos sono un must per quanto concerne l’aspetto storico-culturale di questo itinerario. Noi abbiamo potuto osservarli all’interno dell’Unesco Archeological Park sul finale del viaggio, dopo esserci spostati lungo la fascia costiera sud-occidentale cipriota.

Le discendenze greche e romane dei resti archeologici che si possono gustare in questa zona dell’isola fondono la bellezza mediterranea con la misticità dei miti e delle leggende che popolano l’area.

E’ qui che abbiamo visto le tombe dei re, considerate patrimonio dell’umanità (insieme al parco archeologico e a Nea Pafos and Kouklia). Sono in gran parte risalenti al IV secolo a. C. e scolpite nella roccia.

Si è tramandato nei secoli che proprio sulle spiagge nei dintorni di Paphos sia nata Afrodite, lambita dal mare salato e dalla sabbia riscaldata dal sole [presso Petra tou Romiou, che offre un’acqua dalle tonalità sgargianti].
A Kurion invece, all’interno del relativo sito archeologico, si può apprezzare un maestoso anfiteatro romano, che poteva ospitare fino a 3500 spettatori e che ancora oggi funge da palco per diverse rappresentazioni e concerti.

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A Cipro tuttavia non si trovano soltanto testimonianze dei tempi più antichi

ma anche costruzioni risalenti a periodi storici più recenti, secondo un processo di stratificazione delle epoche davvero sorprendente.

Per esempio abbiamo potuto ammirare tre ponti costruiti dai veneziani, che tra il 1489 e il 1571, hanno mantenuto un’influenza e un certo controllo sull’isola, facendo proliferare anche una società discretamente multi-etnica. Uno di questi è lo Tzelefos Bridge, che si sviluppa all’interno di un bosco e che attraversa un corso d’acqua fresca.

E proprio l’acqua siamo riusciti a godercela ammirando alcune cascate naturali, circondati da una natura particolare. Segnaliamo la Millomeri Waterfall. E’ un salto di circa quindici metri che si genera lungo il corso del fiume Krios, in mezzo ai cipressi e ad altri alberi rigogliosi. È interessante vedere come le rocce siano state scavate e modellate dalla forza della corrente, in un flusso costante che si rigenera soprattutto con le piogge invernali.

Concludiamo il nostro racconto con un animale tipico: il muflone di Cipro (ovis gmelini ophion), che abita soprattutto l’area dei monti Troodos. È una specie animale piuttosto rara e a rischio, che sul finire degli anni ’90 poteva contare poco più di mille esemplari sul territorio cipriota. È classificabile tra le pecore selvatiche. Le corna a falce sono facili da notare e in passato hanno rappresentato un trofeo di caccia abbastanza richiesto. Possono pesare fino a 90 kg e si nutrono di erba.

  • Il clima mantiene temperature piacevolmente temperate anche nei mesi autunnali e invernali

  • Vi segnaliamo di portarvi le scarpe adatte al trekking nel caso in cui vogliate cimentarvi in camminate tra le montagne Troodos

  • Per dormire l’isola presenta numerose strutture di ricezione. Secondo la nostra opinione, per viversi meglio l’atmosfera consigliamo di pernottare negli agriturismi e nei B&b che si possono trovare nell’interno e sulla costa.

  • Vi consigliamo di assaggiare il melograno locale e tutti i suoi derivati (succhi, liquori, vini…).

  • Il Shushukkos è un dolce tipico cipriota: si tratta di un prodotto che viene prodotto in maniera completamente naturale sull’isola. È a base di uva, non prevede aggiunta di zuccheri e al suo interno si possono trovare noci o mandorle.

Per maggiori dettagli e informazioni visitare il sito web: visitcyprus.com