MARETTIMO

DISTANZA

30KM

DIFFICOLTA’ (1-10)

8

GIORNI

3

HIGH POINT

620m

TREKKER

Pietro Ienca

Marettimo, l’isola delle Egadi più selvaggia e incontaminata! Acque cristalline in cui nuotare e percorsi da esplorare

Sulla costa occidentale siciliana, ci sono tre isole principali: Favignana, Levanzo e Marettimo; insieme formano l’arcipelago delle Egadi. Quella più ad ovest tra le tre è Marettimo, tuttavia è probabilmente la più sorprendente.

Abbiamo avuto la possibilità di trascorrere alcuni giorni meravigliosi al suo interno, passeggiando e mettendoci in contatto con la gente locale. Visitare questo luogo durante la stagione invernale ci ha dato la possibilità di apprezzarlo in tutta la sua bellezza e autenticità. È noto che queste isole siano una vera attrazione durante l’estate: infatti, è incredibile pensare che durante la stagione calda gli abitanti crescano fino a 2000 persone; mentre per gran parte dell’anno c’è solo una piccola comunità composta da pochi isolani. Ciò è causato dal fatto che non esiste un’organizzazione turistica.

Questo viaggio vuole essere un modo per mostrare il vero potenziale di quest’isola; quindi, proveremo a darti un assaggio di ciò che abbiamo vissuto.

Il 13 gennaio ci siamo avvicinati per la prima volta al porticciolo di Marettimo. Era abbastanza presto la mattina, ma il sole caldo illuminava già le case bianche della cittadina, affacciata sul mare. La luce di questi luoghi mediterranei, rende tutto più bello, a partire dai colori, che sono luminosi e paiono più intensi. Abbiamo subito iniziato la nostra passeggiata verso la  prima destinazione: Punta Troia. Lì si trova una piccola collina, collegata all’isola attraverso un sottile “ponte” di terra. L’area è famosa per il castello che si sviluppa sulla cima del promontorio e per essere un buon posto per avvistare le foche monache (una volta era comune vedere tali animali intorno all’isola, ma ora può capitare assai raramente). La macchia mediterranea a Marettimo è piuttosto selvaggia, infatti molte specie animali autoctone vivono indisturbate, come l’aquila Bonelli; in breve tempo abbiamo avuto la possibilità di vedere un gruppo di mufloni che correvano giù per le colline.

L’obiettivo successivo della giornata era il faro di Marettimo.
Abbiamo dovuto percorrere tutta la costa meridionale per arrivarci. Questa parte dell’isola ci ha dato la possibilità di godere di alcuni panorami memorabili, tra cui un tramonto sul mare da cartolina. Non siamo riusciti a spingerci oltre, poiché l’intera parte occidentale dell’isola è una riserva naturale senza alcun itinerario segnato.

Dopo essere tornati dal sentiero più tardi quel giorno, la fame ci stava ormai assalendo. Tutto era chiuso e la città era deserta, tranne un gruppo di pescatori seduti accanto al molo. Abbiamo chiesto loro se ci fosse qualche possibilità di raggiungere un luogo in cui mangiare, ma non appena ci siamo avvicinati, siamo stati invitati a recarci insieme nelle loro case. Siamo stati i loro ospiti per la notte, offrendoci una cena fantastica, preparata con alcuni dei pesci più freschi che riusciamo a ricordare. Il pescato di Marettimo è noto per essere di grande qualità, perché l’isola è praticamente in mare aperto, lontana dalle aree inquinate. Abbiamo trascorso la serata banchettando e chiacchierando con i pescatori riguardo la vita in mare. E’ stato appassionante respirare la saggezza e la conoscenza di un’antica tradizione.

 

Nella parte interna dell’isola ci sono un gruppo di montagne, tra le quali la più alta è Pizzo Falcone, 686 m. Il giorno dopo l’incredibile cena a casa dei pescatori, abbiamo deciso di camminare fino al punto più elevato di Marettimo. La nostra escursione è iniziata molto presto la mattina e durante lo spostamento, abbiamo avuto la possibilità di vedere un antico sito archeologico romano, testimonianza del passato storico sull’isola, dimostrato anche da alcune terrazze abbandonate, probabilmente utilizzate per la produzione alimentare (come olio d’oliva, vino o anche per il pascolo degli animali).

Abbiamo anche scoperto che l’isola ha molte sorgenti naturali, il che probabilmente spiega la civiltà dell’isola; tuttavia, al giorno d’oggi la cittadina di Marettimo non usa l’acqua dell’isola, ottenendola piuttosto da compagnie private che la inviano dalla terraferma.

Quando finalmente arrivammo in cima a Pizzo Falcone, siamo rimasti senza parole. La vista da lassù, ci ha mostrato tutta la bellezza di Marettimo: una terra incontaminata, dove gli umani sono ancora in grado di rispettare la natura, vivendo in sinergia con essa.

Dopo aver visto questo spettacolo, crediamo fermamente che ciò dovrebbe rappresentare la vera forza locale. Occorrono miglioramenti e consapevolezza, con l’obiettivo di creare un turismo organizzato e sostenibile durante tutto l’anno.