Storia di una Transapuana di fine ottobre
21 Febbraio 2023

Tre escursioni naturalistiche intorno a Marsiglia

 

Intorno alla metropoli di Aix-Marsiglia si estendono alcune delle aree naturali protette più note della Provenza: a cominciare dall’ampio Parc national des Calanques, istituito soltanto una decina di anni fa, fino ad arrivare alla iconica montagna della Sainte-Victoire, più volte raffigurata dall’artista Paul Cézanne, protetta soltanto da una piccola riserva nazionale. Fra le numerose escursioni possibili all’interno di questi spazi naturali, ce ne sono tre decisamente imperdibili (meglio ancora se fatte in primavera):

Itinerario ad anello alle calanche di Sugiton e Morgiou (4 h ore circa): il percorso inizia dal polo universitario di Luminy (Université de Aix-Marseille), appena fuori dall’area urbana marsigliese, dove si trova un ampio parcheggio e un capolinea di autobus servitissimo. La prima parte consiste in una strada sterrata forestale accessibile a tutti, e per questo spesso affollata. Una volta arrivati al Col de Sugiton, è assolutamente consigliata una breve deviazione a destra per raggiungere l’omonimo belvedere (10 min a/r), da cui si apprezza un panorama a 360° che spazia dalle foreste di pini d’Aleppo dell’immediato entroterra, alle falesie a picco sul mare alternate da queste cale che spesso raggiungono alcuni chilometri di profondità. Queste insenature derivano dall’erosione (piuttosto facile) delle rocce calcaree durante le glaciazioni quaternarie, quando il mare era più basso di oltre 100 m. Una volta risalito il livello del mare queste piccole ma profonde valli si sono allagate e hanno formato una sorta di sequenza di fiordi in veste mediterranea. Il termine deriva dall’antica parola provenzale calo che significa “piccola insenatura rocciosa”: ma essa stessa deriva da una radice mediterranea kal che designa le insenature sia in Corsica che nelle Isole Baleari. Questa radice risale al periodo ligure ed era usata in Provenza per caratterizzare molti luoghi rocciosi. Il suffisso “anca” è anch’esso di origine ligure e indica un ripido pendio.

Una volta ripreso il sentiero, incomincia la discesa verso la Cal de Sugiton che ospita un’incantevole “pocket beach”. A questo punto, per gli escursionisti mediamente esperti il consiglio è di risalire compiendo un percorso circolare che incontra alcuni punti esposti fra le rocce (attrezzati con scaletta di ferro e catene) che spesso possono risultare scivolose. In questo modo si può aggirare l’Aguille de Sugiton dal lato mare, giungendo quindi sulla sponda nord della Cal de Morgiou, frequentatissima da climbers. Il percorso risale lentamente verso il Col des Escampos (205 m), da cui si torna al punto di partenza. Si consiglia di prestare attenzione durante la stagione estiva alle possibili chiusure per l’alto rischio incendi che caratterizza questo territorio piuttosto ventilato e secco.

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Itinerario lungo la Côte Bleue: l’altro lato (ovest) della baia di Marsiglia, ovvero il tratto di costa che inizia dal sobborgo marsigliese di L’Estaque fino all’incirca a Cap Couronne è caratterizzato da insenature molto più piccole, ma altrettanto spettacolari e affacciate sul Parc marin de la Côte Bleue. Il consiglio, in questo caso, è di sfruttare l’antica linea ferroviaria della Côte Bleue (realizzata nel 1882 e oggi rimodernata). Presso la stazione di L’Estaque è possibile lasciare l’auto e prendere il treno fino alla fermata successiva (Niolon); da qui ci si incammina sul “Sentiero dei doganieri”, un percorso risalente all’età moderna e ampiamente sfruttato dai contrabbandieri durante la Rivoluzione francese. Anche in questo caso sono presenti alcuni tratti impervi ma assolutamente accessibili ad escursionisti mediamente esperti. Lungo il sentiero si apprezza un panorama sulla baia di Marsiglia e sul piccolo Arcipelago di Frioul, ma soprattutto scorci sulle falesie calcaree che ospitano una tipica vegetazione mediterranea dominata da pini d’Aleppo, quercia spinosa, ginestra di Lobel (Genista lobelii) e rosmarino. All’altezza di Cap Mejan, lo scenario geologico cambia: le bianche rocce calcaree lasciano il posto a una sequenza di arenarie e marne tendenti al rossastro. Dopo circa 2 ore di cammino si giunge ai due porticcioli turistici di Petit Mejan e Gran Mejan. Si lascia quindi il sentiero per proseguire ancora una ventina di minuti su strada asfaltata fino a La Redonne Ensuès, dove si può riprendere il treno per tornare al punto di partenza.

 

Itinerario sulla Montagna Sainte-Victoire: questa montagna consiste in una vera e propria barriera di oltre 1.000 m che si staglia dalle zone più pianeggianti intorno ad Aix-en-Provence e rappresenta per i provenzali un simbolo per la sua preponderanza nel paesaggio. Ai piedi della montagna (versante sud) si estendono alcuni frutteti di mandorli, ulivi e viti separati dalla vegetazione più naturale (soprattutto i soliti pini d’Aleppo) dalla D17: la panoramica strada che conduce ai diversi punti di partenza dei sentieri, attraverso il Collet Blanc du Subéroque (505 m). 

In particolare si consiglia il percorso che in meno di un’ora dal parcheggio “La Torque”, noto anche come “Saut du loup”, sale al piccolo rifugio autogestito Baudino (800 m di quota, circa 6 posti letto). Da qui partono percorsi alpinistici che risalgono alle vette, ma è possibile anche allacciarsi al Sentier marron per riscendere al parcheggio tramite altre vie, o raggiungere la piccola cappella eremitica di Saint-Ser. Nelle prime settimane della primavera è possibile apprezzare in alcuni tratti ghiaiosi la fioritura del narciso di Asso (Narcissus assoanus), contemporaneamente il rosmarino è nel pieno della sua fioritura ed emana profumo anche soltanto scontrandolo lungo il sentiero.

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Autore: Lorenzo Brocada