O CIRCUIT - PATAGONIA

DISTANZA

117 KM

DIFFICOLTA’ (1-10)

7

GIORNI

7

HIGH POINT

1200 MT

TREKKER

Carolina Isella

Patagonia

Verso la fine del mondo, la Patagonia

Sono stata in una delle terre più ambite da chi ama la montagna.
Ora ho capito il perché.

La Patagonia ti rapisce e non ti fa pensare ad altro se non al tempo presente. Ci tengo, però, a precisare che questo posto non ha nulla da invidiare alle nostre Dolomiti, fissatevelo nella capoccia.

A livello di trekking non è una di quelle mete così tanto impegnative, considerate che il punto più alto raggiunto durante il famoso trekking “O Circuit” nel Parco Torres del Paine è di poco più di 1200mt, quanto invece bisogna temere i continui cambi climatici e il vento costante.

Quindi se siete indecisi organizzate appena potete. Ci sono diversi percorsi per tutte le fasce d’età e tutti i livelli di forma fisica, quindi non preoccupatevi. In più ci sono anche dei tour giornalieri se si vogliono vedere solo determinate cose, ma il consiglio che vi do, visto le infinite ore di volo per arrivare fino a lì dall’Europa, è di prendervi il giusto tempo per percorrere in tranquillità il trekking.

Ora vi parliamo più nello specifico del trekking “O Circuit”, uno tra i più famosi al mondo. È infatti situato in una delle aree protette del Cile, uno dei parchi più grandi del paese, uno dei più importanti, il terzo parco del paese per numero di visite e riconosciuto come un bene protetto dall’UNESCO.
Stiamo parlando del Parco nazionale Torres del Paine.

So che voi lettori di TripInYourShoes siete amanti della flora e della fauna.
Io purtroppo non sono così informata, quello che posso dirvi, però, è che la Patagonia sotto questi punti di vista è molto varia e abbondante.

Quando sono stata a Puerto Natales, che è stata la nostra tappa pre/dopo trekking, delle persone locali mi hanno detto che tutti i cittadini sono molto attenti a ciò che li circonda e sanno quanto il preservare la natura intorno a loro li porti solo che bene, sia a livello fisico/mentale sia a livello economico.

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Giorno 1:
Da Central Sector a Camp Serón 13km  +/- 150mt – 4/5h

Dopo essere arrivati a Puetro Natales e dopo aver preso un bus fino all’inizio del parco, inizia la vera avventura. Questo primo giorno non è niente di faticoso, attraverserete un bosco di faggi australi e vedrete lunghe distese di verde circondate da montagne. Si passa poi a fianco del fiume Paine che vi accompagnerà per i prossimi 2 giorni.  Una volta arrivati al campeggio, assicuratevi di piantare subito la vostra tenda, se l’avete con voi, perché lo spazio non è poi così tanto.

Giorno 2
Da Camp Serón a Camp Dickson 18km  +/- 200mt – 6/7h

Questa seconda tappa, ricordo essermi piaciuta particolarmente, anche se è iniziata con una bufera di neve alla quale non eravamo per niente organizzati, quindi non fate come noi, ma portate tutto il necessario per ogni situazione climatica. Questo giorno vi porta nella parte più nascosta del parco e la più vicina al confine con l’Argentina. Nonostante sia lunga come tappa, è abbastanza semplice perché troverete soltanto una salita in tutta la giornata e dalla cui cima potrete godere di una vista bellissima sul lago Paine. Dopo circa 3/3,5 ore troverete la zona di sosta di Coiron dove poter mangiare e riposare per poi riprendere il percorso, tutto pianeggiante, tra zona paludose e ampi campi fino quando vedrete il lago Dickson ed il suo ghiacciaio.

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Giorno 3: 
Da Camp Dickson a Camp Los Perros 12 km – +450mt- 4/5h

Progressivamente si va sempre più in alto fino al lago Los Perros alimentato dal suo ghiacciaio che spunterà maestosamente davanti a voi una volta finita l’ultima salita della giornata. Il campeggio è il più rustico del parco senza docce, e zone riscaldate, e solo con la possibilità di dormire in tenda.

Giorno 4:
Da Camp Los Perros a Camp Grey 27 km – +650/-1100mt – 9/10h

Siamo arrivati a metà percorso e al giorno più intenso del circuito, sia fisicamente che mentalmente. Essendo molto lunga come tappa, il consiglio è quello di alzarvi presto (intorno alle 5) e iniziare a camminare così da non arrivare troppo tardi a destinazione. Si passa per paesaggi suggestivi in mezzo alla boscaglia fino ad arrivare a un sentiero roccioso dove inizia la salita di 3-3,5 ore che vi porterà fino ai 1200mt. Ammetto che arriverete su abbastanza stanchi, ma il tutto verrà ricompensato dalla vista del ghiacciaio Grey. Il sentiero continua scendendo rapidamente e rientrando nella boscaglia fino ad un primo stop, il campeggio Paso (noi l’abbiamo beccato chiuso) dove ci siamo fermati solo per mangiare e ripartire dopo 1 oretta. Da qui camminerete altre 3 ore attraversando 3 ponti sospesi e con un paesaggio mozzafiato che vi accompagnerà fino al campeggio Grey.

Giorno 5:
Da Camp Grey a Camp Paine Grande 11km +/-250mt – 3/4h

Questa tappa è molto leggera, finalmente direte voi, dopo 10 ore di camminata ce lo meritiamo, sì l’ho detto anch’io mentre ero lì. Vi consiglio di prendervela con calma e godervi la vista del ghiacciaio Grey finché potete, ma una volta arrivati al Camp Paine Grande ne avrete un’altra non da meno sul lago Pehoé.

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Giorno 6:
Da Camp Paine grande a Camp Francés 17km + svincolata su al Mirador Britannico +5,4km – 3h

Nonostante la tappa precedente non sia stata così impegnativa, so che sarete stanchi, ma non dovete assolutamente perdere il Mirador Britannico, sarà un po’ faticoso, ma vi svelo un segreto: potete lasciare lo zaino al Camp Italiano e fare su e giù senza peso. Fidatevi che sarà una delle sensazioni più belle in assoluto e poi, lasciatevelo dire, la vista ripaga tutta la stanchezza. Non voglio dirvi troppo, lasciatevi trasportare dal sentiero e godetevi le ampie vedute, poi mi ringrazierete. Dopo essere scesi e ritornati al Camp Italiano, impiegherete 1 oretta per arrivare al Camp Francés.

Giorno 7:
Da Camp Francés a Central Sector 13km – 4/5h

Ultimo giorno, anche se volendo potreste allungarlo di uno in più e andare fino al Camp Chileno da dove poi parte l’ultima pezzo fino al Mirador  base Las Torres, ma purtroppo a noi è andata male causa brutto tempo. Arriverete a questa tappa stanchi, anche se con lo zaino un po’ più leggero visto che tutto il cibo sarà praticamente finito. È una camminata leggera, molto pianeggiante e tutta paesaggistica, passerete diversi torrenti, alla vostra destra vedrette l’inizio e la fine del lago Nordenskjöld e vi sentirete piccoli piccoli in mezzo a distese di verde. Godetevelo.

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  • L’O Circuit si sviluppa in una delle aree protette più belle dell’intero continente sudamericano: il Parco naturale  Torres del Paine
  • La quota rimane sempre piuttosto bassa, raggiungendo un massimo di 1200 mt sul livello del mare. Consigliamo di fare un’escursione verso il Mirador Britannico, per godere di un paesaggio dai connotati selvaggi e incontaminati
  • Per la notte sono predisposte diverse aree attrezzate. Il consiglio è di prenderle in considerazione per l’organizzazione delle varie tappe.
  • Camp Dickson è situato nei pressi dell’omonimo lago. In questa zona è facile connettersi con la natura circostante, specie all’alba e al tramonto
  • E’ opportuno controllare bene prima della partenza e pianificare i luoghi in cui si vuole pernottare
  • E’ possibile affrontare l’O Circuit con la tenda personale. E’ un’opzione che può avere risvolti comodi, a patto di  essere disposti a camminare con un peso maggiore sulle spalle
  • Portarsi con sè cibo liofilizzato, scatolette , un fornelletto a gas e una gavetta, può essere sicuramente un modo adatto per risparmiare. Si consiglia di munirsi di abbondante frutta secca, fonte di energie a medio termine. Può essere acquistata a Puerto Natales.
  • Su tutte le tappe si ha una buona disponibilità di acqua potabile. Diversi ruscelli della zona c onsentono l’abbeveraggio, essendo praticamente incontaminati
  • Per muoverci lungo il sentiero abbiamo fatto uso dell’applicazione Maps.me, molto comoda. La cartina della zona va scaricata precedentemente, e in seguito si può utilizzare anche in modalità offline.